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Il Movimento Interrotto con le Costellazioni Familiari

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In questo post troverai una breve descrizione del Movimento Interrotto con le Costellazioni Familiari
causa, 
secondo Bert Hellinger, di molti blocchi e dolori nelle persone.

Cos’è Movimento Interrotto verso la madre 

Ogni bambino ha un istinto naturale verso la madre. Si tratta un movimento d’amore potente e incondizionato, mezzo creato dalla natura per garantire la sopravvivenza.

Quando Hellinger  nelle Costellazioni Familiari parla di movimento interrotto intende il ritrarsi emotivo del bambino nei confronti della madre o del padre a seguito di un evento traumatico come un evento doloroso durante la gravidanza o il parto. Oppure un allontanamento forzato dalla madre subito dopo il parto come l’incubatrice.  Qualsiasi forma di separazione dalla madre o rischio per la sopravvivenza può dare vita all’interruzione del movimento naturale del bambino verso la propria madre.

 

“In questo modo il bambino impara a non chiedere più ciò di cui ha bisogno. Smette di protendersi verso l’esterno in cerca della madre e diventa incapace di seguire l’impulso vitale che lo spinge a ricevere da lei ciò che gli è necessario, anche se in seguito dovesse essere di nuovo presente e disponibile”

Accade così che da adulti ripetiamo questo schema: quando temiamo di essere feriti ci proteggiamo non andando verso la persona oggetto del nostro amore, manteniamo una distanza. La paura ci blocca o ci fa seguire percorsi difficili e dolorosi. Desideriamo qualcosa, ma ci neghiamo qualsiasi possibilità di ottenerlo.

In sintesi, non sappiamo prendere.

Dimentichiamo il nostro diritto di nascita all’amore, all’abbondanza, al successo.

Ristabilire il legame 

Durante le Costellazioni Familiari si può aiutare il Costellante a ristabilire interiormente il flusso di amore interrotto sostituendo all’immagine negativa una positiva di sostegno e accoglienza. Attraverso il corpo l’esperienza positiva si “ancora” nel Costellante aprendo nuove prospettive sulla propria capacità di prendere e di chiedere.

Hellinger  per affrontare questa tematica si ispira alla “Terapia dell’Abbraccio che contiene” di Jirina Prekop. Il costellatore o il rappresentante della madre accoglie, in un clima di fiducia e sicurezza, il cliente in un abbraccio intenso per ricreare lo spazio in cui contattare il bisogno di amore interrotto e contenerlo fino a quando il processo non è terminato.

Nella mia esperienza diversi sono i modi per lavorare su questo tema, ciò che importa è che ricreare questo flusso permette di sentire la forza del proprio Sistema Familiare, recuperare il proprio diritto alla felicità, permettersi finalmente di prendere ciò che di bello la vita può offrire.

Prossimamente…

Nei prossimi articoli continueremo il viaggio tra i principali argomenti che emergono con le Costellazioni Familiari. Tieni d’occhio il blog o iscriviti alla newsletter per essere sicuro di non perdertene nemmeno uno.

Se senti che questo tema ti tocca ed è arrivato il momento di sperimentare di persona, il percorso che fa per te è Be Inspired! Clicca qui per saperne di più 

 

 

Costellazioni Sistemiche e Familiari

Costellazioni Familiari

 

In questo post troverai una breve descrizione di cosa sono le Costellazioni Sistemiche e Familiari,
come funzionano e i modi per sperimentarle.

Le radici delle Costellazioni Sistemiche e Familiari

Da Freud e Jung in poi tantissimi psichiatri e psicoterapeuti hanno esplorato il legame tra la famiglia d’origine e i loro pazienti.

Tra i tanti che hanno influenzato Bert Hellinger, il papà delle Costellazioni Familiari, mi piace ricordare per l’influsso che tutt’ora hanno anche sul mio lavoro:

  • Se per Freud l’inconscio è una forza pericolosa e dannosa, per Jung è fondamentalmente benefico al punto che considera la sua perdita come impoverimento e disordine mentale. Al suo interno si trovano anche contenuti ereditati come le memorie degli antenati e gli archetipi. Distingueva differenti strati di inconscio collettivo: quello familiare, quello etnico e culturale, quello primordiale comune a tutta l’umanità. “Nel più profondo di se stessa la psiche non è che l’universo”.
  • Virginia Satir  a cui si fa spesso riferimento come la “madre” della Terapia Sistemica Familiare. Ha messo in scena situazioni familiari con i partecipanti ai suoi gruppi. Notò che sia a distanza tra i componenti della famiglia sia la loro postura era indicativa del loro rapporto. Per prima, inoltre, scoprì che poteva sostituire i familiari con dei rappresentanti estranei. Questi ultimi vivevano le stesse sensazioni dei componenti della famiglia.
  • Jacob Moreno attraverso lo Psicodramma rese visibili le problematiche emozionali attraverso la teatralizzazione: i partecipanti mettevano in scena i ruoli come in una rappresentazione teatrale, compreso il cliente, evidenziando soluzioni migliori e risultati positivi.
  • Berne ha osservato che ognuno vive la propria vita secondo un copione segreto, creato durante l’infanzia e che, portato alla luce, può essere modificato.

Bert Hellinger

In quanto psicoterapeuta, ha unito diversi elementi dell’indagine psicologica con la teoria sistemica familiare americana integrandoli con la sua esperienza professionale e personale.
Ad esempio notevole è lo studio delle tribù Zulù in Sud Africa e del loro modo di affrontare i problemi familiari.

Partendo dalla rappresentazione, come nello Psicodramma, ha perfezionato l’intuizione della Satir impiegando prevalentemente rappresentanti al posto dei membri del sistema familiare del cliente. In questo modo quest’ultimo può osservare senza interferenze le dinamiche nascoste.

Nel corso degli anni le Costellazioni Familiari  si sono evolute portando nel campo sempre meno teatralizzazione e sempre più il sentire e la coscienza del campo.

Le Costellazioni Familiari si rivolgono all’individuo come parte di un Sistema capace di influenzare la vita del singolo.

Il campo morfogenetico o cosciente

Nel lavoro di Bert Hellinger e di ogni costellatore, il campo è fondamentale per la buona riuscita della Costellazione. Durante il lavoro, infatti, si crea un campo di energia per permettere alle persone/rappresentanti scelti a caso di accedere ai sentimenti e percezioni dei loro rappresentati.

In questo modo emergono si percepisce che non siamo individui isolati, ma parte di un sistema dove ogni movimento influenza gli altri. Dove ogni componente e la sua storia può influenzare la vita di chi viene dopo.

Ti posso assicurare che anche gli scettici hanno sentito qualcosa durante la costellazione. Questo punto è più facile sperimentarlo e viverlo che spiegarlo. (Controlla il calendario )

“Mentre lavoravo al mio albero genealogico, ho capito la strana comunità di destino che mi collega ai miei avi. Ho fortemente il sentimento di essere sotto l’influenza di cose o problemi che furono lasciati incompiuti dai miei genitori, dai miei nonni, dai miei antenati. Mi sembra che spesso ci sia in una famiglia un karma impersonale che si trasmette dai genitori ai figli. Ho sempre pensato che anche io dovevo rispondere alle domande che il destino aveva già posto ai miei antenati e alle quali non era riuscito a trovare nessuna risposta, o anche che dovevo risolvere o semplicemente continuare ad occuparmi di problemi  che le epoche anteriori lasciarono in sospeso” Jung.

Modalità

La modalità classica prevede la Costellazione di gruppo. 

Come funziona: serve un gruppo di persone, non è necessario che siano esperte o che conoscano il “Costellato” (il cliente). Solitamente io inizio con una domanda: cosa ti sta a cuore in questo momento? 

Questo perché solitamente chi vuole costellare si è già fatto tante domande e film prima di arrivare in aula. Questa domanda supera il mentale e fa emergere, maggior parte dei casi, quello che è davvero essenziale in quel preciso istante.

Dopo di che il cliente sceglie i rappresentanti e li posiziona nello spazio. Loro sentono e si muovono liberamente trovando la giusta posizione, ascoltandosi e percependo. Ovviamente Bert Hellinger ci ha insegnato alcuni segnali e posture che decifrate indicano un movimento all’interno del sistema. Ogni costellatore preparato ha imparato a riconoscere gesti, sguardi, toni e parole indicative.

Per questo amo definire questa tecnica così:

[bctt tweet=”Le Costellazioni Sistemiche sono il linguaggio dell’Universo che viene alla luce. ” username=”Simona Savino”]

Se, invece, preferisci un setting privato, puoi scegliere la Costellazione Individuale. Tu e il facilitatore.

Solitamente si usano oggetti per i vari rappresentanti, dai playmobil alle sedie, dai cuscini a oggetti di ogni tipo. Io solitamente uso i fogli di carta, essendo più semplici da reperire anche in azienda e più asettici.

Si scrive sul foglio il nome del rappresentato o, in caso di Costellazioni Archetipiche, il personaggio e archetipo. La persona li dispone nello spazio, uno alla volta, prendendo coscienza della disposizione, delle emozioni. E da li parte l’esplorazione.

Prossimamente…

Nei prossimi articoli ti racconterò più nel dettaglio i principali argomenti che emergono con le Costellazioni Sistemiche e Familiari. Tieni d’occhio il blog o iscriviti alla newsletter per essere sicuro di non perdertene nemmeno uno.

Se invece senti che è arrivato il momento di sperimentare di persona, il percorso che fa per te controlla il calendario per scoprire i prossimi eventi e seminari

Le Fiabe e Costellazioni Familiari

Scopri in che modo le Fiabe e le Costellazioni Familiari possono convivere dando vita alle Costellazioni Familiari Archetipiche, ossia uno spazio magico di crescita personale dove evolvere ed esplorare lati inediti del nostro sistema interiore e familiare.

L’arte di vivere e trasformare la propria esistenza

C’era una volta … tre piccole semplici parole molto potenti.

Ricordo un 45 giri rosso fuoco, premevo il pulsante e voci incantevoli intonavano per me tante storie diverse accendendo la mia fantasia. La tecnologia oggi è cambiata. Il 45 giri ha lasciato il posto ai dvd, ma quasi tutte le fiabe iniziano ancora con quelle magiche parole. “C’era una volta…”

E oggi come allora, lo sguardo si addolcisce, sulle labbra nasce un timido sorriso, la mente si placa e l’anima si pone automaticamente in un’attesa fatta di apertura e accoglienza.

Le fiabe rappresentano dei veri e propri strumenti d’iniziazione alla vita e, al pari di miti e leggende, hanno la funzione di animare l’anima individuale fin dal profondo e di far emergere da essa le tracce dell’anima collettiva. Al punto che Schiller, grande filosofo tedesco, definisce

[bctt tweet=”il gioco un atto dove sensibilità e razionalità convivono rendendo l’uomo libero. Schiller”]

 Attraverso un’armonia di forma e materia si realizza la bellezza e l’essenza umana. Ed è all’unione di gioco e teatro che il filosofo attribuisce l’educazione di una nuova umanità.

Ed è proprio unendo il gioco con la rappresentazione delle Costellazioni Sistemiche e Familiari che nascono le Costellazioni Archetipiche dove le Fiabe rivelano tutta la loro potenza trasformatrice.

Le Costellazioni Archetipiche: cosa sono e come funzionano

Le Costellazioni Archetipiche sono una declinazione delle Costellazioni Familiari, tecnica di crescita personale ideata dallo psicoterapeuta tedesco Bert Hellinger.

Nelle Costellazioni Sistemiche e Familiari, attraverso l’esperienza di gruppo (o individuale) si sviluppa la capacità di rappresentare, prendere consapevolezza e mettere in ordine aspetti importanti della propria vita familiari.

Grazie all’approccio transpersonale e fenomenologico siamo in grado di rappresentare ogni sistema e aspetto della nostra realtà, sia interiore che esteriore.

Le Costellazioni Archetipiche nascono dall’incontro di questa meravigliosa tecnica con la teoria degli archetipi: questi ultimi si manifestano in forma di simboli o immagini particolarmente evidenti nei miti, nelle fiabe, nelle religioni, nell’arte e nei sogni. Il loro potere trasformativo si può sperimentare in ogni esperienza di vita, perché parlano direttamente all’anima degli uomini con un’innata forza intenzionale e presenza.

Le Fiabe e le Costellazioni Familiari

Il concetto di “Scrittura della vita” è stato elaborato da Eric Berne, identificando con questo processo l’organizzazione interiore della nostra esistenza secondo immagini, pensieri ed emozioni attraverso i quali ci riconosciamo come individui, con una storia personale all’interno della molteplicità della nostra esperienza.

Secondo Berne programmiamo la nostra esistenza sin dall’infanzia secondo questo copione interiore e per questo senza saperlo mettiamo in atto strategie e dinamiche comportamentali nelle quali spesso disperdiamo moltissime energie.

Attraverso le fiabe o le storie che maggiormente ci colpiscono, mettendole in relazione con le nostre vicende personali, possiamo riconoscere alcuni tratti di questo copione e acquisire maggiore consapevolezza.

Il metodo di Berne consisteva nell’identificare 4 storie letterarie preferite nelle diverse fasi della vita: infanzia, fanciullezza, adolescenza ed età adulta. Ricercava poi il filo conduttore per metterlo in relazione con i bisogni spirituali e i modelli di vita propri del cliente.

Il metodo Hellinger

Con Hellinger l’analisi dello “scritto della vita” diviene sistemica, includendo non solo l’interpretazione del rapporto genitori/figli ma il concetto di stirpe e del suo destino. All’inizio chiedeva due storie, uno per l’infanzia e una per l’età adulta. Successivamente, dato che nelle costellazioni i legami con il destino vengono direttamente alla luce, si concentrò su un’unica storia.

Nella mia esperienza con i gruppi possono essere esplorate più fiabe e ognuna regalerà qualcosa di magico e speciale.

Dalle immagini che emergono nel corso della costellazione, unite alle relative “frasi/azioni di potere” suggerite dal conduttore della costellazione, nasce la trasformazione.

Nelle Costellazioni Archetipiche con le fiabe vengono rappresentate le favole più importanti per il vissuto di ognuno di noi, quelle che maggiormente rappresentano le dinamiche che influiscono nella nostra vita.

Lo scopo non è la ricerca di significati e interpretazioni psicologiche, ma lasciar emergere informazioni preziose su blocchi, persone o risorse nascoste da risvegliare.

I “rappresentanti” incarnano il ruolo dei vari personaggi delle Fiabe, e guidati dal Campo Morfico, portano alla luce ciò che deve essere visto.

Il ‘costellato’ interagendo a sua volta con i personaggi della sua Fiaba personale, incontra parti di se con cui non è abituato ad interagire nella quotidianità, aumentando la propria consapevolezza e scoprendo al contempo risorse inaspettate da utilizzare ogni giorno nella propria vita.

La capacità di fiabare è insita nell’uomo e rappresenta un metodo di auto-disvelamento naturale per lo sviluppo del Sé e dell’identità individuale. É’ un atto che può essere utilizzato a tutte le età come strumento di scoperta, indagine e soluzione: esso equivale all’arte di vivere e alla capacità di trasformare la propria esistenza. Questo perché la fiaba, prodotto dell’immaginazione per eccellenza, dopo essere stata tracciata, rappresentata e dunque agita grazie alle Costellazioni Archetipiche, può venire rapportata alla realtà quotidiana, al vissuto individuale e sociale in senso trasformativo ed evolutivo.

Modalità

Come per le Costellazioni Familiari si può lavorare sia in gruppo che in individuale.

All’interno di questi due campi, mi piace lavorare con due metodologie diverse di Costellazioni:

  1. Con le Costellazioni Archetipiche Tradizionali

    Si applicano i principi della Costellazioni Familiari (gli ordini dell’amore) alle fiabe. Nel setting di gruppo il “costellato” identifica una storia che viene messa in scena dai rappresentanti. In quello individuale il cliente entra in relazione con i personaggi della fiaba attraverso oggetti o fogli.  La costellazione rivela il suo copione personale e del suo sistema rispetto alla tematica identificata all’inizio.

  2. nelle Costellazioni Archetipiche Strutturali

    Negli incontri di gruppo come i DiamondLab o Principesse&principi azzurri tutti i partecipanti vengono suddivisi in gruppi e rappresentano personaggi di una fiaba suggerita da loro o da me. Vivendo i diversi ruoli e  interagendo con gli altri partecipanti, scoprono tratti e dinamiche nascoste. Acquisendo consapevolezza possono agire i propri “incantesimi di liberazione”. É un’ottima modalità per far lavorare tutti i partecipanti ad un gruppo. Nel setting individuale, invece, il cliente creerà la struttura della fiaba o di un archetipo da esplorare alla ricerca di risorse e insight. La differenza con la prima modalità sta nella struttura fissa degli archetipi che si mettono in scena.

 

 

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Il senso di Appartenenza con le Costellazioni Familiari

 

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Non sei tenuto a venerare la tua famiglia, non sei tenuto a venerare il tuo paese, non sei tenuto a venerare il posto dove vivi, ma devi sapere che li hai, devi sapere che sei parte di loro. (Philiph Roth)

Il senso di appartenenza è uno dei principi fondamentali nel lavoro con le Costellazioni Familiari e Sistemiche. Risponde ad uno dei bisogni fondamentali, secondo Maslow, per sentire sicurezza e protezione, fiducia e serenità rispetto all’ambiente circostante e alle persone vicine.

Secondo Hellinger tutti i membri di una famiglia hanno lo stesso diritto di appartenere a quella famiglia, è un diritto di nascita per il semplice fatto di essere stati concepiti da due elementi del sistema. Quando questo non accade, si crea un disagio: si creano degli esclusi e conseguenti “irretimenti”.

Per riportare il sistema in equilibrio e armonia, è necessario riconoscere e reintegrare. Nello stesso modo…

Cosi fuori, così dentro.

Noi siamo un microsistema e chissà quanti esclusi abbiamo creato con rabbia, dolore e risentimento? o grazie alla chiusura per paura di soffrire…

Quali e quante parti di noi abbiamo escluso, ceduto, ignorato per essere amati e accettati che invece ci appartengono per diritto?

Se hai voglia di esplorare la Legge di Appartenenza,
se senti che ci sono parti che vuoi reintegrare