Gli uomini e le donne non esistono, esistono le persone!

 

Mi ritrovo a preparare una lezione sul tema della diversità e iniziando a scrivere, da subito mi accorgo che la prima differenza in cui m’imbatto è quella di genere: maschile o femminile.

Prima ancora della nazionalità, della lingua, del colore della pelle o degli occhi siamo diversi perché sono diversi i corpi in cui viviamo e ci muoviamo nel mondo.

Qualcosa però non mi torna. E i pensieri continuano a srotolarsi seguendo un filo che passa dalle caratteristiche che contraddistinguono gli aspetti psicologici e morfologici dei due generi alle modalità di relazione e interazione tra loro.

In modo automatico finisco a osservare il rapporto tra l’uomo e la donna: le difficoltà, le potenzialità, le crisi e le risorse.

Partendo dalla prima coppia della mia personale storia che non è Adamo ed Eva, ma Mamma e Papà, ripercorro con la memoria il mio modo di relazionarmi con l’altra metà della mela: gli uomini.

Sul lavoro, nella vita sociale e in quella privata come mi relaziono con loro ?
Li ascolto? Li vedo ?
Comunico? Creo relazioni diverse e sane oppure distruttive e poco chiare?
Ri-propongo il comportamento appreso guardando mamma e papà o mi muovo verso qualcosa di diverso?
Li vedo gli uomini? Li allontano o li accolgo?

Insomma sono letteralmente invasa da un milione di domande diverse ma ancora qualcosa non mi torna…

Dentro di me, sento una”voce” lontana che chiama è qualcosa di familiare eppure poco conosciuto, come un parente distante.

Ed ecco che mentre ascolto questa eco, improvvisa mi arriva l’intuizione. Una lampadina si accende.
Certo!

Anche se sono di genere femminile, dentro di me c’è una parte maschile: il mio cromosoma “Y” quel pacchetto di geni presi da papà grazie ai quali sono venuta al mondo. Il suo 50%. Che sommato al 50% della mia mamma, fanno l’intero che sono io: una persona di genere femminile.

Ed ecco che la differenza sta tutta qui, in questo 100% che mi compone. Sono un intero, una persona.

E come persona ho : bisogni, paure, desideri. Molti dei quali comuni a ogni essere umano.
Nel mio 100% risiede tutto il lato umano che mi rende uguale agli altri. E al contempo tutto ciò che mi rende diversa, ma questo è la mia storia, nel senso più letterale del termine.

Nel 100% siamo uguali, siamo nel territorio comune, siamo esseri umani. Il resto, le differenze, nasce nell’incontrare il mondo e nel fare esperienza di esso

[bctt tweet=”Nel 100% siamo uguali, siamo nel territorio comune, siamo esseri umani. Il resto, le differenze, nasce nell’incontrare il mondo e nel fare esperienza di esso”].

Nel 100% c’è tutto quanto. E ho spazio per esplorare bene le differenze perché parto da un campo base ben segnalato.

E ora voglio provare a vivere partendo da qui e a guardare gli altri da questa prospettiva. Voglio vivere non più solo da donna (cosa tra l’altro per fortuna ben identificabile) ma da persona. E voglio incontrare e conoscere gli altri dalla stessa attitudine.

Ed ecco che così facendo mi trovo in un attimo oltre i luoghi comuni, oltre alle attese culturali, e mi posso permettere di vivere appieno la bellezza di incontrare un uomo che piange per un’emozione e la forza diversa di quest’attitudine.
E posso vedere la persona che ho di fronte, non quello che dovrebbe essere o che mi aspetto da lui.

Così il mondo delle idee crolla e rimane la Vita con la sua forza e la sua pienezza.

[bctt tweet=”Incontrando gli altri come persone posso vedere chi ho di fronte e non quello che mi aspetto da lui. Cristina Garavaglia”]

Ah, dimenticavo di scrivere che la lezione che stavo preparando è quella per l’appuntamento delle Costellazioni Sistemiche di Be Inspired di Martedì 1 Marzo dove io e Simona vi aspettiamo per approfondire ancora di più l’argomento, facciamolo insieme !

Cristina

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